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Schede Tecniche Carciofo Ibrido da seme

Pianta poliennale (dura anche 3-4 anni e più) da rinnovo

Parte edule: parte carnosa delle brattee e cuore del capolino, stelo o scapo fiorale

Sesto di impianto: 1 m sulla fila e 1 m tra le file (densità: 1000 piante / 1000 mq)

Caratteristiche nutrizionali: alimento molto energetico per il contenuto in carboidrati, tra i quali merita attenzione l’inulina che non fa aumentare la glicemia; per tale motivo il carciofo può essere consumato a volontà dai diabetici. Altre caratteristiche sono l’elevato contenuto in fibra e il basso contenuto di grassi.

Proprietà medicinali: azione aperitiva, diuretica, epatoprotettiva, ipocolesterolemizzante, ipoglicemizzante, lassativa, metabolizzante, depurativa citotossica, antineoplastica, ecc.

Durata del ciclo di piante ottenute da seme dal trapianto: 150-180 giorni; 90-120 giorni con trattamenti di acido gibberellico (GA3).

Dalla comparsa dello scapo alla raccolta: 10 giorni

Terreno: si adatta a tutti i tipi di terreno, ma preferisce quelli a medio impasto. Prima dell’impianto è importante preparare il terreno mediante una lavorazione profonda (aratura) creando un buon drenaggio per ridurre il rischio di marciumi radicali.

Irrigazioni: apportare l’acqua da luglio ad ottobre-novembre in base all’andamento climatico dell’anno. Per un risparmio di acqua si consiglia l’istallazione di un impianto di irrigazione a goccia.

Concimazioni: da effettuare, in maniera bilanciata, fino alla formazione del capolino. Evitare eccessi di azoto poiché favoriscono un eccessivo sviluppo delle foglie e rendono la pianta più suscettibile alle malattie. Si consiglia di operare come segue:

  • In pretrapianto usare un concime ternario 11-22-16 localizzato lungo i filari della manichetta alla dose di 40-60 kg per 1000 metri lineari di manichetta;
  • Dopo il trapianto apportare in fertirrigazione un concime idrosolubile 8-24-24 + Magnesio, Ferro chelato orto-orto e Microelementi alla dose di 4-5 kg per 1000 metri lineari di manichetta da ripetersi ad intervalli regolari (circa 10 giorni) tenendo comunque in considerazione la fertilità di base del terreno e la risposta della coltura;
  • Durante la fase vegetativa, se la pianta presenta una crescita stentata, si possono integrare fertirrigazioni a base di Nitrato di Potassio o Nitrato di Calcio.

Trattamenti per anticipare la formazione del capolino: nella fase giovanile si può intervenire con irrorazione fogliare di acido gibberellico (GA3) in tre fasi del ciclo:

  1. Quando la pianta presenta 8-10 foglie vere (60 giorni dal trapianto)
  2. Dopo 15 giorni dal primo trattamento (75 giorni dal trapianto)
  3. Dopo 15 giorni dal secondo trattamento (90 giorni dal trapianto)

Dosi GA3: 10 ppm/hl acqua per varietà precoci; 30 ppm/hl per varietà medio tardive.

Avversità: Peronospora (Bremia lactucae), Oidio (Leivellula taurica), Insetti parassiti (Afidi, Nottue, Ditteri agromizidi, ecc.), Roditori, Lumache, Nematodi. Durante l’intero ciclo vegetativo si consiglia di effettuare dei trattamenti antiparassitari preventivi, mediante irrorazioni fogliari, per un controllo ottimale di questi parassiti.

N.b.: I dati riportati sono puramente indicativi e possono variare sensibilmente in base alle diverse aree di coltivazione e ad alcune importanti variabili (clima, terreno, acqua, ecc.).

Perché scegliere il carciofo ottenuto da seme:

  • Elevata sanità delle piantine rispetto a quelle ottenute da ovolo o pollone
  • Uniformità della vegetazione
  • Maggiore contemporaneità nella produzione dei capolini
  • Maggiore produttività

Questa guida si applica ai seguenti prodotti

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