a pasta bianca
La patata a pasta bianca è ricca di amido con polpa farinosa infatti in cucina viene schiacciata o ridotta in crema per preparare purè, gnocchi o crocchette.
Pianta: annuale costituita da due o più fusti erbacei. Caratteristica la formazione nel sottosuolo di ramificazioni, dette stoloni, che ingrossando all’estremità danno origine ai tuberi.
Sesto di impianto: le piantine radicate vanno poste a dimora distanti 25-35 cm le une dalle altre su file distanti 60-70 cm.
Cure colturali: trapianto da gennaio ad aprile. Mantenere leggermente umido il terreno (ma non eccessivamente per evitate marciumi). Il tubero per ingrossare e maturare deve crescere sottoterra, perciò è fondamentale per la rincalzatura del terreno sulle piante appena possibile..
Parte utilizzata: il tubero, che a seconda di varietà o ambiente di coltivazione può avere colore, forma e dimensione variabile.
Impiego: in cucina come contorno o alimento integrativo nelle diete in quanto contiene meno calorie rispetto a legumi e cereali.
Proprietà: ricchissima di potassio e Sali minerali. Stimola la diuresi. Utile per chi soffre di gastrite e calcolosi. Le fette crude sono benefiche per la pelle; se applicate sulle scottature aiutano a velocizzare la guarigione.
Raccolta: la pianta va estirpata con tutta la radice tra maggio ed agosto (3-4 mesi dopo il trapianto) aiutandosi con un forcone per tirare su tutte le patate. Resa di circa 1 kg di patate per pianta. Attenzione a non consumare patate diventate verdi anche parzialmente; se esposte alla luce si forma una sostanza tossica chiamata solanina.