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Melanzana ovale nera
melanzana ovale nera
Melanzane

ovale nera

Melanzana

Calice privo di spine

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  • Top Quality
    Le nostre piantine sono il top di gamma: qualità superiore grazie ad un processo produttivo esclusivo
  • Pro
    Varietà utilizzate dai professionisti per l’alta produttività, la tolleranza alle malattie e una buona tenuta del frutto dopo la raccolta

Pianta mediamente vigorosa, può raggiungere un'altezza di 70-90 cm, ad internodi regolari. Le foglie di media grandezza con portamento eretto favoriscono una buona aerazione, limitando in tal modo lo sviluppo di Botrytis nelle infiorescenze. La melanzana ovale nera si adatta bene sia per coltivazione in serra che in pieno campo. Le melanzane prodotte sono di media pezzatura, di forma tonda-ovale uniformi tra di loro, di colore nero brillante. In cucina è apprezzata per le molteplici ricette che si possono fare: a dadini sulla per la pasta alla norma, cucinata a forno, fritta o arrosto con un pizzico di menta o prezzemolo, preparazione di ripieni, involtini e gustose parmigiane di melanzane. Con questa melanzana si possono preparare pure conserve sott'olio.

Informazioni nutrizionali: per le sue proprietà di migliorare la funzionalità epatica, diminuire il tasso di acidi urici e del colesterolo nel sangue, viene definita "frutto della salute"

Scheda Tecnica

  • Tipologia
    tonda nera
  • Crescita
    medio vigore
  • Forma frutti
    tondi ovali
  • Peso medio frutto
    200-250 gr.
  • Colore alla raccolta
    nero brillante
  • Resa media per pianta
    4-5 kg
  • Destinazione
    consumo fresco
  • Uso in cucina
    fritture, a forno, arrosto o per conserve sott'olio

Indicazioni per la coltivazione

IL TERRENO: la melanzana si adatta bene a numerose tipologie di suolo, tuttavia, i migliori risultati (precocità e resa) si hanno in terreni sciolti, soffici e con elevata capacità idrica ma drenanti e ricchi di sostanza organica. Preferisce terreni a reazione neutra o sub-acida. Tollera i terreni moderatamente salini.

LA CONCIMAZIONE DI BASE: le esigenze nutritive sono elevate soprattutto nella fase di maturazione. Oltre all’azoto, fosforo e potassio anche il calcio e il magnesio rivestono notevole importanza. Importanti pure i microelementi. Apportare almeno 20 giorni prima del trapianto e incorporare nel terreno del concime organico (letame fermentato maturo, compost) e/o concimi minerali a lenta cessione con azoto, fosforo e potassio in rapporto equilibrato.

LE ESIGENZE CLIMATICHE: è tipica di ambienti a clima temperato-caldo (elevate esigenze termiche). Sotto i 10°-12 °C la crescita si arresta. Temperature tra 36° e 40 °C hanno effetti negativi sulla pianta (rallentano la crescita e causano ustioni). Temperature minime ottimali: 16°C in serra e 18°C in piano campo. Si coltiva in pieno campo nel periodo primaverile-estivo.

IL TRAPIANTO: da effettuarsi nelle ore più fresche della giornata. Umettare bene la zolletta prima dell’impianto al suolo e irrigare leggermente il terreno per facilitare l’attecchimento. Interrare solo la zolletta.

LA DISTANZA: sulla fila, ossia tra una pianta e l’altra, lasciare 60-80 cm; tra le file lasciare 80-100 cm per il transito.

COLTIVAZIONE LE CURE COLTURALI: eliminare costantemente le erbe spontanee in prossimità delle piante coltivate in quanto fonti di inoculo di numerose malattie. Per evitare la comparsa delle infestanti risulta efficace l’utilizzo della pacciamatura con film plastico bianco sopra e nero sotto o strati di paglia. Predisporre i sostegni per l’impalatura (spago o tutori), soprattutto per le varietà vigorose, ai quali la pianta viene gradualmente legata durante la crescita; in tal modo le piante saranno meglio esposte al sole e si ridurrà pure il rischio di malattie funginee per contatto con il terreno. Altra pratica da effettuare è l’eliminazione dei germogli ascellari per avere una produzione più abbondante ed uniforme. Su questa tipologia di piante, volendo, si può effettuare la cimatura dell’apice dopo il 4-5° palco fiorale per ridurre l’altezza e anticipare la maturazione. Eliminare le foglie basali ingiallite per migliorare l’aerazione della vegetazione se ci sono troppe foglie e ridurre così l’incidenza delle malattie fungine fogliari.

LE IRRIGAZIONI: si consiglia, per una migliore gestione e un risparmio idrico, l’impianto a goccia con manichetta forata che evita di bagnare la vegetazione riducendo le problematiche fitosanitarie. Evitare squilibri idrici. Innaffiare nelle ore più fresche preferibilmente al mattino. In fase di fruttificazione richiede apporti idrici costanti per l’elevata traspirazione che caratterizza questa fase (condizioni di aridità durante l’ingrossamento del frutto conferiscono un sapore amaro e piccante). Tollera acque leggermente salmastre.

LE CONCIMAZIONI DI COPERTURA: ogni 7-10 giorni nutrire la pianta con concimi minerali equilibrati contenenti azoto, fosforo, potassio, ferro, magnesio e calcio più microelementi o con prodotti naturali stimolanti (sangue bovino, alghe, ecc.). Nella fase di ingrossamento e maturazione dei frutti preferire un rapporto con più alto titolo di potassio

LE CONSOCIAZIONI: si avvantaggia della consociazione con cavoli, finocchi e insalate.

GLI AVVICENDAMENTI: è meglio che non segua se stessa o altre solanacee a meno che non si utilizzano piante innestate.

LA RACCOLTA: avviene dopo 8-12 settimane dal trapianto ed è scalare. Il frutto deve essere raccolto lievemente immaturo, quando ancora la buccia è lucida e brillante (indipendentemente dal colore della varietà) e la polpa è soda e compatta con i semi che non sono ancora evidenti. Superato lo stadio di maturazione ottimale la bacca non è più utilizzabile; esteriormente diventa opaca e giallastra mentre la polpa diviene spugnosa e i semi duri. Staccare il frutto dalla pianta con una forbice o con un brusco movimento dal basso verso l’alto. Ogni pianta, mediamente, produce 2-3 kg di frutti. I frutti si possono conservare per 10-12 giorni a 6°-10°C.

LE AVVERSITA’ AMBIENTALI: durante le prime fasi di crescita le basse temperature determinano necrosi dei tessuti ed in fase di fioritura ostacolano la fecondazione; sui frutti possono comportare la comparsa di aree necrotiche. Le alte temperature, soprattutto se accompagnate da carenza idrica, alterano le caratteristiche organolettiche dei frutti e possono provocare la depigmentazione degli stessi.

LOTTA BIOLOGICA: per combattere i parassiti in modo ecologico è consigliabile effettuare irrorazioni fogliari con prodotti naturali quali: oli vegetali, sapone potassico, estratti di ortica, aglio, propoli, ecc.

Malattie: per informazioni sulla cura delle malattie potete visitare la scheda in basso oppure cliccare qui

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