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Melanzana Vetriola
Melanzane

Vetriola

Melanzana

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La pianta di melanzana vetriola è vigorosa ed ha un ciclo produttivo medio in 60 giorni, non appena trapiantata, possono essere raccolti i suoi frutti. Questi sono di colore viola e tendono al rossastro e bianco nella zona del calice. Le melanzane una volta mature sono di forma globosa con lievi costolature. La polpa è bianca e compatta con pochi semi. Il calice è violaceo e poco spinoso. Spesso, i suoi frutti si trovano nei banchi dell'ortofrutta, vengono scelti per la loro polpa tenera, dolce e con pochi semi. Sono ideali per fritture e grigliate, molto apprezzata tra le zone di catania e messina.

Scheda Tecnica

  • Tipologia
    viola
  • Crescita
    vigorosa
  • Forma frutti
    globosa con costolature
  • Colore alla raccolta
    viola con sfumature rossastre e bianche
  • Tempi di raccolta
    60 giorni dal trapianto
  • Uso in cucina
    intere o a dadini per ottime fritture

Indicazioni per la coltivazione

IL TERRENO: la melanzana si adatta bene a numerose tipologie di suolo, tuttavia, i migliori risultati (precocità e resa) si hanno in terreni sciolti, soffici e con elevata capacità idrica ma drenanti e ricchi di sostanza organica. Preferisce terreni a reazione neutra o sub-acida. Tollera i terreni moderatamente salini.

LA CONCIMAZIONE DI BASE: le esigenze nutritive sono elevate soprattutto nella fase di maturazione. Oltre all’azoto, fosforo e potassio anche il calcio e il magnesio rivestono notevole importanza. Importanti pure i microelementi. Apportare almeno 20 giorni prima del trapianto e incorporare nel terreno del concime organico (letame fermentato maturo, compost) e/o concimi minerali a lenta cessione con azoto, fosforo e potassio in rapporto equilibrato.

LE ESIGENZE CLIMATICHE: è tipica di ambienti a clima temperato-caldo (elevate esigenze termiche). Sotto i 10°-12 °C la crescita si arresta. Temperature tra 36° e 40 °C hanno effetti negativi sulla pianta (rallentano la crescita e causano ustioni). Temperature minime ottimali: 16°C in serra e 18°C in piano campo. Si coltiva in pieno campo nel periodo primaverile-estivo.

IL TRAPIANTO: da effettuarsi nelle ore più fresche della giornata. Umettare bene la zolletta prima dell’impianto al suolo e irrigare leggermente il terreno per facilitare l’attecchimento. Interrare solo la zolletta.

LA DISTANZA: sulla fila, ossia tra una pianta e l’altra, lasciare 60-80 cm; tra le file lasciare 80-100 cm per il transito.

COLTIVAZIONE LE CURE COLTURALI: eliminare costantemente le erbe spontanee in prossimità delle piante coltivate in quanto fonti di inoculo di numerose malattie. Per evitare la comparsa delle infestanti risulta efficace l’utilizzo della pacciamatura con film plastico bianco sopra e nero sotto o strati di paglia. Predisporre i sostegni per l’impalatura (spago o tutori), soprattutto per le varietà vigorose, ai quali la pianta viene gradualmente legata durante la crescita; in tal modo le piante saranno meglio esposte al sole e si ridurrà pure il rischio di malattie funginee per contatto con il terreno. Altra pratica da effettuare è l’eliminazione dei germogli ascellari per avere una produzione più abbondante ed uniforme. Su questa tipologia di piante, volendo, si può effettuare la cimatura dell’apice dopo il 4-5° palco fiorale per ridurre l’altezza e anticipare la maturazione. Eliminare le foglie basali ingiallite per migliorare l’aerazione della vegetazione se ci sono troppe foglie e ridurre così l’incidenza delle malattie fungine fogliari.

LE IRRIGAZIONI: si consiglia, per una migliore gestione e un risparmio idrico, l’impianto a goccia con manichetta forata che evita di bagnare la vegetazione riducendo le problematiche fitosanitarie. Evitare squilibri idrici. Innaffiare nelle ore più fresche preferibilmente al mattino. In fase di fruttificazione richiede apporti idrici costanti per l’elevata traspirazione che caratterizza questa fase (condizioni di aridità durante l’ingrossamento del frutto conferiscono un sapore amaro e piccante). Tollera acque leggermente salmastre.

LE CONCIMAZIONI DI COPERTURA: ogni 7-10 giorni nutrire la pianta con concimi minerali equilibrati contenenti azoto, fosforo, potassio, ferro, magnesio e calcio più microelementi o con prodotti naturali stimolanti (sangue bovino, alghe, ecc.). Nella fase di ingrossamento e maturazione dei frutti preferire un rapporto con più alto titolo di potassio

LE CONSOCIAZIONI: si avvantaggia della consociazione con cavoli, finocchi e insalate.

GLI AVVICENDAMENTI: è meglio che non segua se stessa o altre solanacee a meno che non si utilizzano piante innestate.

LA RACCOLTA: avviene dopo 8-12 settimane dal trapianto ed è scalare. Il frutto deve essere raccolto lievemente immaturo, quando ancora la buccia è lucida e brillante (indipendentemente dal colore della varietà) e la polpa è soda e compatta con i semi che non sono ancora evidenti. Superato lo stadio di maturazione ottimale la bacca non è più utilizzabile; esteriormente diventa opaca e giallastra mentre la polpa diviene spugnosa e i semi duri. Staccare il frutto dalla pianta con una forbice o con un brusco movimento dal basso verso l’alto. Ogni pianta, mediamente, produce 2-3 kg di frutti. I frutti si possono conservare per 10-12 giorni a 6°-10°C.

LE AVVERSITA’ AMBIENTALI: durante le prime fasi di crescita le basse temperature determinano necrosi dei tessuti ed in fase di fioritura ostacolano la fecondazione; sui frutti possono comportare la comparsa di aree necrotiche. Le alte temperature, soprattutto se accompagnate da carenza idrica, alterano le caratteristiche organolettiche dei frutti e possono provocare la depigmentazione degli stessi.

LOTTA BIOLOGICA: per combattere i parassiti in modo ecologico è consigliabile effettuare irrorazioni fogliari con prodotti naturali quali: oli vegetali, sapone potassico, estratti di ortica, aglio, propoli, ecc.

Malattie: per informazioni sulla cura delle malattie potete visitare la scheda in basso oppure cliccare qui

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