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Peperone sette anni sigaretta biondo
Peperoni Dolci

sette anni sigaretta biondo

Peperone

Varietà tipica, Semi-Piccante

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  • Top Quality
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Varietà di peperone tipica della zona messinese di elevate produzioni. La pianta può raggiungere 1,5 mt di altezza, sopporta bene le temperature basse e di notevole bellezza come pianta ornamentale. Il ciclo del peperone sigaretta biondo può durare diversi anni, da qui prende il nome di peperone sette anni. Alla raccolta si ottengono dei peperoni lunghi 6-7 cm e di diametro 0,8 cm, di media piccantezza con buccia di colore verde che passa dal viola scuro per arrivare al rosso a maturazione completa. In cucina vengono consumati freschi o conservati sotto olio.

Scheda Tecnica

  • Tipologia
    piccante lungo
  • Crescita
    vigorosa, può raggiungere 1,5 mt di altezza.
  • Forma frutti
    lunghi 6-7 cm e di diametro 0,8 cm
  • Colore alla raccolta
    verde che vira al viola e poi al rosso
  • Tempi di raccolta
    120-150 giorni dal trapianto

Indicazioni per la coltivazione

IL TERRENO: il peperone cresce bene in terreni sciolti, fertili di medio impasto, esenti da ristagni d’acqua e ben dotati di sostanza organica. Il pH deve essere tendenzialmente acido.

LA CONCIMAZIONE DI BASE: apportare, molto anticipatamente rispetto al trapianto, e incorporare nel terreno del concime organico (letame fermentato maturo, compost). È una pianta che ha elevate esigenze in fosforo e potassio ed anche di magnesio.

LE ESIGENZE CLIMATICHE: richiede climi temperato-caldi ed esposizione soleggiata. Condizioni ottimali oscillano tra i 16-18°C di notte e 25-28°C di giorno. È molto sensibile alle basse temperature.

IL TRAPIANTO: da effettuarsi nelle ore più fresche della giornata. Umettare bene la zolletta prima dell’impianto al suolo e irrigare leggermente il terreno per facilitare l’attecchimento. Interrare solo la zolletta.

LA DISTANZA: sulla fila, ossia tra una pianta e l’altra, lasciare 40-50 cm; tra le file lasciare 60-100 cm per il transito.

COLTIVAZIONE LE CURE COLTURALI: eliminare costantemente le erbe spontanee in prossimità delle piante coltivate in quanto fonti di inoculo di numerose malattie. Per evitare la comparsa delle infestanti risulta efficace l’utilizzo della pacciamatura con film plastico bianco sopra e nero sotto o strati di paglia. É possibile praticare la cimatura a due foglie sopra i frutti in formazione per migliorare la pezzatura dei frutti. Una limitata soppressione dei fiori favorisce l’ingrossamento dei frutti. Il tutoraggio delle piante a dei sostegni è utile e migliora la qualità del prodotto.

LE IRRIGAZIONI: si consiglia, per una migliore gestione e un risparmio idrico, l’impianto a goccia con manichetta forata che evita di bagnare la vegetazione riducendo le problematiche fitosanitarie. Evitare squilibri idrici. Innaffiare nelle ore più fresche preferibilmente al mattino. In fase di fruttificazione richiede apporti idrici costanti per evitare fisiopatie.

LE CONCIMAZIONI DI COPERTURA: ogni 7-10 giorni nutrire la pianta con concimi minerali equilibrati contenenti azoto, fosforo, potassio, ferro, magnesio, calcio e microelementi o con prodotti naturali stimolanti (sangue bovino, alghe, ecc.). Nella fase di ingrossamento e maturazione dei frutti preferire un rapporto con più alto titolo di potassio.

LE CONSOCIAZIONI: si associa bene a carciofi, insalate, finocchi e cavoli.

GLI AVVICENDAMENTI: è meglio che non segua se stessa o altre solanacee.

LA RACCOLTA: avviene dopo 8-10 settimane dal trapianto ed è scalare. Il frutto va raccolto preferibilmente nella fase di viraggio del colore da verde a pigmentato (giallo o rosso) prima della piena colorazione quando ancora questo è particolarmente croccante e mantiene, dopo la raccolta, buon turgore. Ogni pianta, mediamente, produce 0,8-1,2 kg di frutti. I frutti si possono conservare per 20-30 giorni a 0°C.

LE AVVERSITA’ AMBIENTALI: Alte temperature: intorno ai 30-35°C con presenza o meno di alta ventilazione viene favorita la cascola dei fiori e/o deformazione e caduta dei frutti. Colpo di sole: in seguito a forti insolazioni, le parti più esposte del frutto si scottano e si sviluppano grandi macchie con tessuti allessati che poi si asciugano divenendo asciutti e lisci (tipo la pelle del tamburo) con margini definiti. Marciume apicale del frutto: risultato di deficienze o squilibri idrici che portano a squilibri del metabolismo del calcio.

LOTTA BIOLOGICA: per combattere i parassiti in modo ecologico è consigliabile effettuare irrorazioni fogliari con prodotti naturali quali: oli vegetali, sapone potassico, estratti di ortica, aglio, propoli, ecc.

MALATTIE: Per informazioni e cure delle malattie del peperone cliccare qui

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